Aprire un’attività di ristorazione a Roma

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In questo articolo proveremo a mettere ordine tra le tante informazioni presenti in rete relative all’apertura di un’attività di ristorazione nel comune di Roma. Premettiamo che l’articolo non vuole essere esaustivo, ma solo dare poche e chiare informazioni indispensabili per muoversi all’interno del complesso quadro normativo che regola questa attività.

Il presente articolo è relativo alle cosiddette “attività di somministrazione di alimenti e bevande”, regolamentate dalle seguenti leggi:

  • R. Lazio 21/2006 e s.m.i.
  • Regolamento Regionale n. 1 del 19/01/2009
  • Regolamento Comunale adottato con Delibera del Consiglio Comunale n 35/2010
  • Lgs. 59/2010 e s. m. i.
  • Lgs. 147/2012

L’allegato A della Delibera 35/2010 contenente il Regolamento per l’esercizio di tali attività, precisa all’articolo 2 che “Gli esercizi che svolgono l’attività di somministrazione di alimenti e bevande, comprese quelle alcoliche di qualsiasi gradazione, sono di un’unica tipologia di esercizio […]” per cui sono equiparabili attività quali ristoranti, pizzerie, bar, pub, bistrot, birrerie, vinerie, pasticcerie, gelaterie ecc.

L’esercizio di somministrazione di alimenti e bevande è subordinato al rilascio di una autorizzazione amministrativa e in casi particolari alla presentazione di una DIA o di una comunicazione (come riportato nella L. R. 29 novembre 2006, art. 11 comma 12).

Tale autorizzazione abilita anche all’istallazione e all’uso di apparecchi radiotelevisivi e impianti di diffusione sonora e  visiva, nonché di giochi. Tuttavia nel centro storico è necessario insonorizzare il locale, assicurando una immissione all’esterno e nei locali confinanti pari o inferiore al 50% dei valori prescritti dalla norma nei casi generali.

L’ubicazione dell’attività è determinante per comprendere cosa è possibile realizzare e con quali modalità.

Al fine del rilascio dell’autorizzazione per le nuove aperture, il territorio del Comune è suddiviso in tre zone, A, B e C, che corrispondono circa alla città storica (zona A), alla città consolidata (zona B) e alla città da ristrutturare e città della trasformazione (zona C). Oltre a queste tre zone la delibera individua alcuni Ambiti di Tutela, zone della città caratterizzate da un’alta concentrazione di attività commerciali e da una forte pressione antropica, o da vincoli di tutela ambientale, archeologica, monumentale, culturale, paesaggistico-territoriale e storico-artistica. Degli ambiti di tutela tratteremo in un prossimo articolo. Focalizziamo la nostra attenzione sul resto del territorio comunale.

Per le zone A, B e C bisognerà dimostrare di possedere i ”requisiti soggettivi” richiesti dall’art. 4 del regolamento: requisiti di carattere professionale, posseduti dal legale rappresentante o da una persona preposta all’attività di somministrazione, concernenti la formazione e l’esperienza pregressa; requisiti di carattere morale, come l’assenza di condanne per alcuni reati.

A questi si aggiungono i “requisiti oggettivi”, ovvero il rispetto delle norme vigenti, delle prescrizioni e delle autorizzazioni in materia edilizia, urbanistica, igienico-sanitaria, di inquinamento acustico e atmosferico, di destinazione d’uso dei locali e degli edifici, di sicurezza e di prevenzione incendi, di tutela dell’ambiente, di sorvegliabilità.

Il rilascio dell’autorizzazione per le nuove aperture potrà essere ottenuto presentando una SCIA COMMERCIALE (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) in cui saranno indicati, oltre al rispetto dei requisiti soggettivi e oggettivi riportati in precedenza, anche la presenza dei requisiti strutturali dei locali che ospiteranno l’attività di ristorazione e la rispondenza ai criteri di qualitàindicati dal Regolamento. A questi ultimi sono associati dei valori che concorrono a generare un punteggio:

  • Criteri 1 – 2 : professionalità del titolare e degli addetti alla somministrazione
  • Criteri 3 – 10 : caratteristiche del locale
  • Criteri 11 – 15: servizio offerto

La somma dei punteggi dovrà essere superiore ad un punteggio minimo che può variare in base alle zone di appartenenza: zona A (città storica) punteggio minimo 170 o 165 per esercizi con superficie totale uguale o inferiore a 250 mq; zona B (città consolidata) punteggio minimo 155; zona C (città da ristrutturare e città della trasformazione) punteggio minimo 120. Il punteggio massimo raggiungibile è pari a 200.

REQUISITI STRUTTURALI:

  • Assenza di barriere architettoniche, facilitazione di accesso ai disabili
  • Raccolta differenziata dei rifiuti tramite cassonetti differenziati all’interno del locale. Per esercizi con superficie totale del locale > 250 mq presenza di uno spazio dedicato allo stoccaggio dei rifiuti non organici
  • Dimensione del locale dove avviene la manipolazione degli alimenti non inferiore a 16 mq per gli esercizi di somministrazione degli alimenti e bevande con cucina
  • Dimensione del locale dove avviene la manipolazione degli alimenti non inferiore a 8 mq per gli esercizi di somministrazione degli alimenti e bevande senza cucina (requisito non richiesto nel caso in cui non sia effettuata alcune manipolazione di alimenti)

CRITERI DI QUALITA’

Criterio Punteggio

  1. Attestato di partecipazione del titolare o del rappresentante legale in caso di società (o del gestore se coincidente con il primo) a uno o più corsi di specializzazione professionale nel settore della somministrazione di alimenti e bevande
  2. Possesso dell’attestato di formazione in materia di Sicurezza e Prevenzione di cui al D.Lgs n. 81/2008 e s.m.i. da parte del titolare o del rappresentante legale in caso di società (o del gestore se coincidente con il primo o di almeno un addetto) conseguito a seguito della partecipazione ad un corso della durata non inferiore ad 8 ore.
  3. Bagni destinati al pubblico separati per i due sessi
  4. Pulizia costante dei bagni e presenza di fasciatoio negli stessi
  5. Area giochi per bambini coperta e scoperta opportunamente attrezzata e a norma con gli standard di sicurezza vigenti, di ampiezza corrispondente ad almeno il 10% della superficie di somministrazione, per gli esercizi di superficie totale superiore a 250 mq
  6. Numero di posti a sedere in ragione di un posto a sedere ogni 1,5 mq di superficie di somministrazione
  7. Insonorizzazione dei locali, certificata da un tecnico iscritto all’albo professionale, realizzata anche con pannelli fonoisolanti che garantiscano all’esterno e negli ambienti confinanti una emissione inferiore al 20% dei limiti di legge
  8. Climatizzazione del locale
  9. Utilizzo di sistemi per il risparmio idrico (ad es. differenziazione flusso di scarico dei w.c., rubinetti provvisti di sensori, recupero acque di riciclo degli impianti frigoriferi)
  10. Utilizzo di apparecchiature e strumenti per il risparmio energetico (ad es. impianti per lo spegnimento automatico delle luci) o utilizzo di energie rinnovabili
  11. Disponibilità di parcheggi su area di proprietà privata adiacente o distante dal pubblico esercizio non più di 300 mt lineari non inferiore alla superficie di somministrazione
  12. Assenza di videogiochi e apparecchi automatici
  13. Descrizione nelle targhette (nei banchi espositivi o nel menù) di tutti gli ingredienti usati e della loro provenienza
  14. Presenza di menù in diverse lingue e possibilità di pagamento elettronico
  15. Servizio di vigilanza esterna dei locali durante l’orario di apertura

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