Ristrutturare: cosa chiedere ad un architetto in 10 punti

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“No Alpitour? Ahi! Ahi! Ahi” è il tormentone lanciato da una vecchia pubblicità, in cui turisti improvvisati si avventuravano in vacanze organizzate in autonomia, per poi ritrovarsi in situazioni sconvenienti! Potremmo parafrasare lo spot in questione sostituendo il nome del noto tour operator con la parola Architetto senza cambiare l’esito!

Già, perché la ristrutturazione della propria casa, così come una vacanza, pur essendo un bel sogno, è un momento delicato che richiede tanta competenza e professionalità, senza le quali rischia di trasformarsi in un incubo. Allora ecco perché affidarsi ad un professionista, non solo nella fase di progettazione e realizzazione dell’intervento, ma anche nella fase di valutazione dell’acquisto, in cui si compiono le scelte cardine alla base delle successive, spesso ignorando ciò che la legge e i regolamenti edilizi consentono.

Il progettista ha l’onere di leggere i bisogni particolari del cliente al fine di rendere la progettazione un’operazione personalizzata e non standardizzata. Inoltre in fase di esecuzione risulta essere una figura fondamentale in grado di tutelare gli interessi del Committente e portare avanti il cantiere nei tempi previsti.

Innanzitutto bisogna sapere cosa chiedere! Vediamo quali sono le fasi che caratterizzano l’iter di ristrutturazione di un appartamento e cosa chiedere in 10 punti.  

  1. Rilievo dell’appartamento: è il primo passo per ridurre al minimo gli imprevisti in fase di realizzazione; per far sì che le proposte non siano solo un esercizio di stile che poi dovrà fare i conti con la realtà, sarà necessario effettuare un rilievo dettagliato dell’appartamento, evitando di affidarsi a planimetrie pregresse che potrebbero presentare errori.  
  2. Verifica della documentazione amministrativa: in base alla documentazione fornita dal committente (licenza edilizia, condoni, precedenti pratiche di ristrutturazione, planimetrie catastali), l’architetto verifica la legittimità edilizia, ossia la corrispondenza tra lo stato dei luoghi e quanto precedentemente autorizzato dal Comune.
  3. Progetto: finalmente si fa sul serio! Al di là di ciò che si crede, un buon progetto nasce a quattro mani! Il Committente espone le proprie esigenze, idee, necessità, desideri che l’architetto elabora per produrre delle proposte progettuali, rispettose della normativa vigente e degli aspetti tecnici. In base alle scelte concordate, l’Architetto elabora un progetto definitivo nel quale vengono definiti molti degli aspetti tecnici. Prima della progettazione è bene parlare anche di budget! L’esperienza dell’architetto potrà essere di supporto al committente nel distribuire il suo budget per categorie di spesa.
  4. Computo Metrico/Capitolato: in base al progetto definitivo, nel Computo metrico vengono descritti in modo particolareggiato tutti i lavori, con indicazione delle quantità, qualità e tecniche da utilizzare. Il Computo viene messo a gara e permette di valutare le offerte delle ditte sulla base di un documento univoco e dettagliato. Sulla base del computo metrico, previo sopralluogo,le imprese presentano la propria offerta, indicando il tempo necessario, la disponibilità ad iniziare e la modalità dei pagamenti; inoltre allegano la documentazione attestante l’idoneità tecnica che sarà poi verificata dall’architetto (regolarità del DURC, iscrizione alla Camera di Commercio come ditta edile autorizzata a certificare gli impianti, ecc.). Il Committente, supportato dall’Architetto, sceglie l’impresa che eseguirà i lavori.
  5. Contratto: l’Architetto predispone una bozza di contratto tra il committente e l’impresa in cui si definiscono i tempi di pagamento, eventuali penali ecc.
  6. Redazione della pratica edilizia (CILA/SCIA): Durante lo svolgimento delle altre fasi, l’architetto prepara la pratica da consegnare al Comune, costituita dai grafici di progetto, dalla relazione tecnica e dalla domanda (in cui sono indicati anche i dati dell’impresa esecutrice). Consegnata la CILA/SCIA (il tipo di pratica dipende dagli interventi), si può dare inizio ai lavori. In casi particolari è indispensabile ottenere i necessari pareri da richiedere preventivamente (Genio Civile, Sovrintendenza, Coque, VVFF..)
  7. Ricerca delle forniture e degli arredi: La scelta delle forniture (rivestimenti, pavimenti, sanitari, rubinetteria, serramenti interni ed esterni, ecc.) e degli arredi spesso viene gestita dal Committente in autonomia, a volte al contrario si dà carta bianca al progettista. Ancora una volta una progettazione a quattro mani risulta essere la modalità più equilibrata, in quanto non si rinuncia all’unitarietà del progetto che viene rimarcata dalle scelte degli arredi e delle finiture, ma allo stesso tempo si evita di cadere nell’errore di realizzare un bel vestito che non veste bene addosso al proprio cliente che lo dovrà indossare.
  8. Direzione Lavori: durante i lavori l’Architetto vigila sulla corretta esecuzione del progetto, produce disegni esecutivi di dettaglio, consiglia se necessario il committente rispetto agli acquisti, redige eventuali varianti necessarie indicando la spesa aggiuntiva.
  9. Variazione Catastale: Conclusi i lavori quasi sempre è necessario aggiornare l’archivio del Catasto, per cui l’Architetto elabora la Variazione catastale, la cui ricevuta va allegata alla Fine lavori
  10. Fine Lavori: Al termine dei lavori il Direttore dei Lavori, attraverso un sopralluogo congiunto con Committente e Ditta Esecutrice, verifica che ogni aspetto dell’opera sia stato eseguito a regola d’arte, tenendo conto di quanto stabilito nel Capitolato. Durante questo sopralluogo l’impresa consegna le Dichiarazioni di Conformità (Di.Co.) degli impianti e vengono concordati i piccoli interventi da concludere prima dell’ultimo pagamento.  Conclusa questa fase l’Architetto consegna il collaudo e il certificato di fine lavori al Comune, a cui allega i necessari documenti, tra cui la variazione catastale e i formulari relativi allo smaltimento rifiuti che la ditta avrà fornito precedentemente.

Realizzare una ristrutturazione a regola d’arte senza incappare in spiacevoli inconvenienti è certamente un’operazione che presenta il suo grado di complessità; tuttavia essa viene decisamente mitigata dalla presenza di un tecnico esperto capace di alleggerire il Committente, rendere fluido l’intero processo e massimizzare i benefici a seguito di un investimento importante. Insomma, “No Architetto? Ahi! Ahi! Ahi!”…

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